Kate, dopo la morte della madre, vive con il padre e il fratello e cerca di far funzionare le cose nel modo più normale possibile.
Quando la sua vita semplice, normale, controllata, viene nuovamente sconvolta, Kate dovrà affrontare ciò che non può più rimanere nascosto e represso.
Quando la sua vita semplice, normale, controllata, viene nuovamente sconvolta, Kate dovrà affrontare ciò che non può più rimanere nascosto e represso.
In Kate, come in tutti noi, ci sono diversi aspetti, diverse parti della sua personalità: quella che mostra a tutti e quella più privata. Lei le chiama Kate Buona, la ragazza e la figlia perfetta e controllata che tutti vedono e Kate Cattiva, irriverente e fastidiosa, che mente, fa e pensa cose che nessuno deve sapere.
Kate è un personaggio molto “reale”, in cui ci si può ritrovare molto, anche per le cose più semplici e quotidiane, come lo sforzarsi di avere pensieri felici e non lasciarsi andare a pensieri che minacciano di sommergerci; il cercare qualcosa a cui pensare – o non pensare – per riuscire ad addormentarsi; il sentirsi un fallimento; l’ essere preoccupati per il futuro, sia quello più immediato, sia quello che sembra più distante e lontano; il dover mantenere le apparenze della famiglia perfetta, mentre in realtà i rapporti sono difficili e superficiali.
Inoltre è presente anche Melinda, la protagonista di “Speak”, cosa che mi è piaciuta molto e che crea un legame tra un libro e l' altro, anche se le storie sono comunque indipendenti l' una dall' altra.
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