“Mi chiamo Chuck ho diciassette anni e stando a Wikipedia,
soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo.”
di Aaron Karo
“Una volta che attacco a fare qualcosa, poco importa
quanto sia scema, non riesco a fermarmi. Diventa un pensiero fisso.”
Charles, detto Chuck, ha diverse ossessioni, fisse, riti,
manie, che lui chiama “routine” o “le sue cose”. Questi riti e manie consistono
ad esempio nel controllare più e più volte le piastre elettriche della cucina,
girare sempre 14 volte il lucchetto del suo armadietto a scuola, andare in
bagno diverse volte prima di andare a dormire, abbinare il colore di Converse
all' umore del giorno, oltre all' ossessione della simmetria, dell' ordine,
della pulizia e tante altre cose assurde. In particolare la mania di lavarsi le
mani di continuo lo spinge a cercare informazioni su Wikipedia. In questo modo
si rende conto di soffrire di un disturbo ossessivo-compulsivo.
Così i suoi genitori decidono di mandarlo da una psichiatra.
Grazie a questo, ma soprattutto grazie all' arrivo di Amy, una nuova ragazza
che attira subito la sua attenzione, le cose iniziano a cambiare.
Il modo di narrare è molto “moderno”, anche per l' uso di
termini “giovani”. In genere queste cose mi innervosiscono abbastanza, ma in
questo caso non mi è sembrata una cosa forzata, fatta apposta, anzi, mi è parsa
molto naturale e anche logica all' interno del contesto.
Invece mi ha stupito il fatto che ci siano anche alcuni
riferimenti che tanto moderni non sono. Cioè, penso sia un po' strano che un
diciassettenne di adesso sappia dell' esistenza di cose come “Bayside school” o
“Tron”. A me comunque, che sono più grandicella, questi riferimenti in
particolare hanno fatto piacere. Quando ho letto “Tron” non ci potevo credere,
ho dovuto rileggere la frase più e più volte! (Anche se io sono più fissata con
“Tron Legacy”, che quello sì, è molto recente, piuttosto che con “Tron”).
Io di sicuro non sono ai livelli di Chuck, ma qualche
ossessioncina assurda del genere che ha lui ce l' ho pure io, e forse ce l'
hanno un po' tutti, quindi mi ci sono molto ritrovata in questo libro. È stato
un tantino preoccupante, ma anche divertente. Allo stesso tempo è un romanzo
molto dolce, in fondo positivo ed emozionante, cosa che non mi aspettavo. È
carinissimo e piacevolissimo, fa provare svariate emozioni a seconda del
particolare momento che Chuck sta vivendo.
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